Altre aree terapeutiche

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Carenze di ferro (Sideropenia)

La sideropenia rappresenta una delle più rilevanti forme di malnutrizione.

Il ferro è un minerale necessario non solo perché fa parte della struttura di numerosi enzimi che svolgono ruoli metabolici importanti, ma soprattutto perché è indispensabile per la produzione dell’emoglobina, la proteina presente nei globuli rossi (eritrociti) e responsabile del trasporto di ossigeno a tutti gli organi.

La carenza di ferro può causare anemia sideropenica (dal greco: sídēros, ferro e penìa, povertà), una malattia caratterizzata da una riduzione nel numero dei globuli rossi e dell’emoglobina, che non sempre risulta facilmente diagnosticabile, soprattutto nelle fasi iniziali. I sintomi, infatti, possono manifestarsi in modo progressivo: mal di testa, affaticamento, colorito pallido, perdita di capelli, fragilità delle unghie. In alcuni casi, inoltre, può essere asintomatica e pertanto venire scoperta solamente tramite esami di laboratorio eseguiti come monitoraggio periodico.

Ipertrofia prostatica benigna

L’ipertrofia prostatica benigna è una condizione che affligge comunemente i soggetti di sesso maschile sopra i 50 anni di età ed è caratterizzata da un aumento delle dimensioni della ghiandola prostatica, dovuto ad un aumento numerico delle cellule prostatiche, non relazionabile alla presenza di malattie cancerose. 

La ghiandola prostatica, di forma rotondeggiante, si trova subito sotto la vescica (davanti al retto) e circonda il tratto superiore dell’uretra (organo tubulare deputato al trasporto dell’urina dalla vescica fino all'esterno del corpo). 

Un aumento dimensionale della ghiandola prostatica può determinare gradi diversi di ostruzione del flusso urinario attraverso l’uretra, rendendosi responsabile di sintomi come: difficoltà ad urinare, bisogno di urinare spesso (anche di notte) l’urgenza minzionale (bisogno improvviso ed irrefrenabile di urinare), che possono compromettere la qualità di vita.

 

Sintomatologia algica gastro-urologica e biliare

Il dolore addominale può avere varie cause e interessare organi e apparati diversi. 

Una di queste è la sindrome del colon irritabile, una condizione che interessa una persona su dieci e peggiora la qualità della vita di chi ne è affetto. I sintomi, oltre il mal di pancia, comprendono gonfiore, diarrea e/o stipsi.

Il dolore addominale può essere anche provocato da coliche biliari e renali che, pur avendo cause diverse tra loro, sono accomunate dall’intensità degli spasmi (contrazioni) dolorosi.

Potendo il dolore addominale essere dovuto anche a cause importanti sia extra (infarto miocardico, miocardite, scompenso cardiaco, polmonite,…) che intra addominali (pancreatite, ovulazione dolorosa, ulcere perforate, peritonite), è fondamentale nel caso si presentasse dolore addominale, rivolgersi al proprio medico per avere una corretta diagnosi.

 

Emicrania

L’emicrania è la seconda forma più comune di mal di testa ed è caratterizzata dall’intenso dolore pulsante che normalmente interessa la zona frontale o un lato della testa. Può manifestarsi senza sintomi premonitori (emicrania senz’aura) oppure, nel caso di emicrania con aura, essere preceduta dalla visione di lampi di luce, formicolii, difficoltà ad articolare le parole, perdita di equilibrio.

Le cause precise sono tuttora ignote, ma si ritiene che possa esserci una predisposizione genetica. Si sono individuati alcuni fattori che possono scatenare l’attacco in alcune persone predisposte, come ad esempio il ciclo mestruale, lo stress, la stanchezza e l’assunzione di alcuni alimenti, la luce solare, alcuni suoni e odori.

Antibioticoterapia

Gli antibiotici sono farmaci che attraverso una interferenza con le strutture della cellula batterica possono limitare la replicazione dei batteri responsabili di una condizione infettiva.

Gli antibiotici possiedono capacità batteriostatica e/o battericida, cioè nel primo caso rallentano la replicazione delle cellule batteriche permettendo all’organismo di rendere più efficace la risposta del sistema immunitario, mentre nel secondo caso hanno la capacità di uccidere le cellule batteriche che sostengono l’infezione.

Gli antibiotici, insieme ai vaccini, hanno avuto un impatto molto importante sulla salute della popolazione, contribuendo all’allungamento della aspettativa e della qualità di vita.

Le cellule batteriche, anche a causa dell’utilizzo indiscriminato di antibiotici, hanno tuttavia sviluppato una certa tolleranza (antibiotico-resistenza) agli effetti di queste terapie, limitando ad oggi gli strumenti di trattamento nei loro confronti.

Un utilizzo consapevole degli antibiotici, oltre ad una attenzione allo sviluppo di nuovi farmaci, è fondamentale per permettere una riduzione del fenomeno della resistenza batterica ai trattamenti.

Antivirali per Herpes zoster

Come gli antibiotici sono i farmaci che permettono il controllo delle infezioni batteriche, gli anti virali sono quei farmaci che permettono di limitare le infezioni sostenute da virus.

Lo Zoster o volgarmente detto fuoco di sant’Antonio, è una malattia causata dal virus Varicella zoster (VZV), lo stesso che si rende responsabile della varicella (malattia esantematica tipica dell’età infantile), che dopo la prima infezione che causa appunto la varicella, resta in forma dormiente all'interno di gruppi di cellule nervose (gangli) anche per diversi anni. Per motivi ancora ignoti, il virus può risvegliarsi, migrare verso la cute attraverso le vie nervose all’interno delle quali è rimasto inattivo per molto tempo ed essere causa della comparsa di una eruzione cutanea dolorosa caratterizzata dalla presenza di vescicole, tipica dello Zoster.

Questa eruzione cutanea dolorosa può manifestarsi in qualsiasi parte del corpo, è solitamente unilaterale (su un solo lato), con una interruzione improvvisa sulla linea mediana, e segue il decorso lineare del nervo.

Se questa infezione virale non viene trattata precocemente, alla comparsa delle prime vescicole, vi è un elevato rischio che alla scomparsa delle vescicole, permanga una sensazione dolorosa (nevralgia post-erpetica), talora invalidante e scarsamente trattabile.


Disclaimer

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Bibliografia
Harrison Principi di Medicina Interna 19° edizione